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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, II, 78
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originale
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[78] Qui vero se populares volunt ob eamque causam aut agrariam rem temptant, ut possessores pellantur suis sedibus, aut pecunias creditas debitoribus condonandas putant, labefactant fundamenta rei publicae, concordiam primum, quae esse non potest, cum aliis adimuntur, aliis condonantur pecuniae, deinde aequitatem, quae tollitur omnis, si habere suum cuique non licet. Id enim est proprium, ut supra dixi, civitatis atque urbis, ut sit libera et non sollicita suae rei cuiusque custodia.
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traduzione
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78. Quelli, invero che vogliono essere popolari e sollevano, perci?, o la questione agraria, per scacciare i proprietari dai loro possessi, o pensano che si debbano condonare i debiti d? denaro ai debitori, sconvolgono le fondamenta dello Stato, in primo luogo la concordia, che non pu? sussistere quando si strappa agli uni e si condona denaro agli altri; in secondo luogo l'equit?, che ? eliminata completamente se non ? lecito a ciascuno avere il suo. Ci?, infatti, cosituisce la caratteristica specifica - come ho gi? detto prima - di una citt? e di uno Stato, che ciascuno abbia libero e tranquillo possesso dei propri averi.
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